Il sentiero Precefic

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Pra' Castello

Panorama val Tagliamento

Prati incolti

Tratto del sentiero

Torre Picotta

Panorama Tolmezzino

1) Bivio 1

2) Torre Picotta

3) Bivio 2

4) Punto panoramico

5) Ghiaione

6) Prati di Prà Castello

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Descrizione breve e generale

Il sentiero Precefic si snoda sul versante sud-occidentale del monte Strabut, facilmente raggiungibile a piedi dal centro di Tolmezzo. Lungo questo itinerario è possibile osservare un progressivo cambiamento della vegetazione al variare della quota: partendo dai boschi di caducifoglie iniziali, si arriva ai grandi prati in località Prà Castello. Dalla cima di Torre Picotta si ha uno splendido panorama sulla conca tolmezzina e sull'omonimo fondovalle. Inoltre allungando di breve il percorso è possibile avere una visuale sul conoide dell’Amariana che si trova in prossimità della frazione di Illegio.

Come raggiungere il sentiero:

A piedi: Da Piazza XX Settembre di Tolmezzo si prende Via Roma e, dopo 100 m circa, si imbocca sulla sinistra Via Cascina. Proseguire in salita sino al bivio, quindi inoltrarsi lungo il sentiero boschivo che si apre sulla sinistra, debitamente segnalato, che conduce a Torre Picotta. In auto: è possibile parcheggiare il proprio veicolo in via Forame, o in alternativa in Prà Castello.

Informazioni generali

Punti di interesse

1) Bivio 1:

Percorsa Via Cascina, ci si imbatte nel primo bivio del percorso. Per raggiungere Torre Picotta è necessario imboccare il sentiero che si sviluppa sulla sinistra, che si inerpica in un bosco caratterizzato dalla presenza di castagni e latifoglie. Allo stesso bivio si giunge da Prà Castello seguendo il perimetro delle vecchie mura. L’itinerario descritto si svolge in senso orario, e termina sulle distese prative di Prà Castello. In alternativa, seguendo il percorso in senso antiorario, si giungerà come ultimo punto alla Torre Picotta. Da questo punto il dislivello massimo è di 277m, lunghezza 3840m, il tempo di percorrenza di circa 1 ora e mezza (difficoltà: Escursionistico).


2) Torre Picotta:

Il castello di Tolmezzo fu costruito dopo l’anno Mille, quando la Carnia faceva parte del Patriarcato di Aquileia. Divenne subito il più importante dell'area, grazie alla sua posizione, perchè fu sede del Gastaldo di Carnia. Nel 1477, durante il periodo veneziano, l’Arengo di Tolmezzo decise la costruzione di un fortilizio, con funzione di avvistamento, sulla sommità del colle Picotta, temendo una possibile invasione turca. Il forte aveva pianta ottagonale con perimetro di base di 36 m ed una altezza di circa 6 m; su ogni lato erano disposte feritoie dove erano posizionate le armi da difesa. Nei secoli successivi, la torre rimase una caratteristica presenza rassicurante e silenziosa nella vita cittadina. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i Tedeschi, temendo che essa fosse un possibile rifugio partigiano, la distrussero il 21 settembre 1944. In seguito, Torre Picotta fu ricostruita il più fedelmente possibile, sulla base delle vecchie fotografie.


3) Bivio 2:

Una volta superata Torre Picotta, dopo un breve tratto in cui si sale lungo il versante del monte, ci si imbatte in un secondo bivio: è necessario svoltare a destra e continuare sul sentiero che scende verso valle. Nel primo tratto del sentiero la vegetazione è costituita da un bosco di latifoglie ed è caratterizzato da un susseguirsi di varie specie di arbusti e di piante spontanee. In questa zona sono presenti anche una grande varietà di piante erbacee selvatiche, come la fragola, il ciclamino, l’anemone (Hepatica nobilis) e l’edera, piante officinali, come ad esempio la falsa ortica maggiore e il sambuco nero (o sambuco comune). Il tratto del sentiero situato a una quota più elevata attraversa un pianoro caratterizzato da una pecceta di abeti rossi spontanei. Scendendo verso Prà castello, alle quote inferiori e su terreni più magri, sono presenti specie arboree ed arbustive pioniere, come il pino silvestre, il pino nero e l’erica.


4) Punto panoramico:

Dopo aver superato Torre Picotta ed il secondo bivio, lungo la salita sul versante montuoso è possibile raggiungere un particolare punto panoramico. Esso consente di godere di una fantastica visuale sulla conca di Tolmezzo e sulla Valle del Tagliamento. Di queste ampie vallate si riconoscono in particolare le morfologie legate al modellamento glaciale del territorio durante il Quaternario, quando l’area era sommersa (fino a circa 10.000 anni fa), da quasi mille metri di ghiacci. Si possono inoltre osservare le cime montuose che si elevano sul versante meridionale della conca tolmezzina, al di sopra dell’abitato di Verzegnis: da sinistra a destra monte Forchia, Piciat, …..ecc. Esse sono costituite da rocce del Mesozoico e Cenozoico, e fanno parte delle Prealpi Carniche. Il tratto è caratterizzato da una vegetazione costituita in prevalenza da un bosco di aghifoglie e conifere, in particolare pini, ed altri arbusti. Sul terrazzo naturale per i gruppi numerosi non è possibile effettuare soste di media-lunga durata a causa dell'assenza di spazi sufficientemente confortevoli.


5) Ghiaione:

Nel tratto discendente si attraversano alcuni ghiaioni, con i loro tipici popolamenti vegetali. I ghiaioni sono ammassi di rocce incoerenti di diversa grandezza situati su ripidi versanti montuosi e che, a causa dell'effetto della forza di gravità, sono ancora instabili o in via di assestamento; il deposito incoerente è costituito da rocce di varie dimensioni che si formano in seguito alla disgregazione meccanica delle rocce a causa degli agenti atmosferici, in particolare a causa dei numerosi cicli di gelo e disgelo. In genere la presenza di suolo è povera o quasi inesistente. Questo è dovuto al cedimento del materiale roccioso sovrastante (dovuto a sua volta alle piogge particolarmente abbondanti in questo territorio), che non consente l’evoluzione del suolo. Per queste ragioni, essi sono aree caratterizzate da una vegetazione pioniera, adatta a substrati franosi o in continuo cambiamento.


6) Prati di Prà Castello:

I prati fertili che si trovano nella parte terminale del sentiero sono formazioni erbacee, costituite da un numero elevato di specie vegetali spontanee, che vengono concimate e mantenute stabili dallo sfalcio dell'uomo. Questi ambienti, ricchi di biodiversità, evolverebbero spontaneamente verso il bosco, ma l’azione dell’uomo ne favorisce la conservazione, garantendo alle specie animali e vegetali presenti di sopravvivere. Tra le specie erbacee più caratteristiche vi sono Iris graminea, Trifolium pratensis, la Ajuga species, Silene vulgaris e Vicia cracca. Questi prati sono considerati ambienti ricreativi ad alto valore, apprezzati soprattutto durante le fioriture primaverili. I prati di Prà Castello, proprio alle porte della cittadina, sono facilmente accessibili e graditi ai cittadini. Prà Castello è situato a Nord di Tolmezzo, per l'esattezza sopra il suo centro storico, ed è facilmente raggiungibile con vari mezzi di trasporto (auto o bicicletta) lungo la strada principale o, per i più avventurosi, a piedi percorrendo il sentiero Precefic. La località di Prà Castello fu occupata intorno all'ottavo secolo dai Longobardi, che vi costruirono un centro fortificato.